Isabella Vincentini su “L’amore impossibile e le donne”

 È un libro che CURA da cui si esce rigenerati e illuminati un “faro che orienta la ricerca e il cammino”, “il risveglio su un piano di superiore consapevolezza e visione” (p.22). È un libro numinoso che ha il potere di schiudere al lettore il “terzo occhio” verso l’oltre del possibile. Se ne esce trasformati, rigenerati, rafforzati, più leggeri e ottimisti. È un libro Salutare in quanto riesce a ricucire lo scarto tra illusione e realtà contemporaneamente su due livelli: dal lato del logos e dal lato della psyche

   Coinvolge e appassiona il logos del lettore per la vasta riformulazione di considerazioni, idee e concetti, per la disamina di relazioni, comportamenti, storie e archetipi e, contemporaneamente, a insaputa di chi legge, ci si accorge che Psiche ha spento la lampada perché è già avvenuta pagina dopo pagina, la Coniutio oppositorum tra logos e psyche.

   Mi sono interrogata su come fosse potuto accadere, ed allora ho sentito come se un rarissimo, caldo e generoso sentimento di UMANITÀ fuoriuscisse da ogni rigo, con quanta sensibilità, delicatezza, forza e comprensione indicasse nei limiti della physis, dell’umana natura, il fuoco sacro della vita. 

   Sì, oltre al valore culturale del libro, l’effetto salutare era dovuto alla Sua personale calda umanità, autentica, vera, non solo intellettuale e colta con cui aveva vergato ogni rigo illustrando, spiegando, raccontando e…. magicamente curando le disillusioni, i traumi e le sofferenze che fanno parte della vita.

   Non si tratta solo di un testo chiave per comprendere (con il logos) le problematiche di sempre e del nostro tempo, di un libro articolato e ricco di idee, concetti, riferimenti mitici, psicologici e poetici, ma di un libro a due facce come un’unica moneta che da un lato illustra e dall’altro consola, aiuta.                                                                                                                                           

   Se ne esce trasformati per questo forte sentimento di una umanità così raro e sensibile che riscalda ogni pagina, che ascoltando con solidarietà comprende e mostra il senso della sofferenza: il “sacro limite” della natura, la physis (La sacralità del limite). 

   È questa sacralità dei limiti inerenti alla natura umana che dischiude la rêverie, e l’anima risanata dallo scarto tra illusione e realtà, potrà, dopo averlo letto, ancora credere nelle insperate possibilità dell’amore impossibile.

“La luce oltre la porta”, ognuno con il proprio percorso esistenziale e non più con timore e smarrimento, ma con l’ardire di uno stupito e ritrovato senso di fiducia. 

  Complimenti e grazie per ciò che ci ha donato.